Uno striscione ricorda le "due stelle nel cielo". Il vescovo: quella tragedia si poteva evitare
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Era la più giovane tra le vittime del naufragio della Costa Concordia. E oggi la sua città, Rimini, l'ha salutata per l'ultima volta. Una grande folla è accorsa all'appuntamento per dire addio alla piccola Dayana, di soli 5 anni, e al suo papà, Williams Arlotti, entrambi morti nella tragedia del 13 gennaio. Commossa e intensa la cerimonia funebre, che si è svolta al tempio Malatestiano, la chiesa cattedrale della città.
Fuori dal duomo i tifosi del Cesena hanno sistemato un grande striscione bianco con scritte nere, i colori della squadra di calcio che papà Williams tanto amava. E il vescovo che ha celebrato la messa, monsignor Francesco Lambiasi, ha ricordato che quella tragedia si poteva evitare.
Fuori dalla chiesa un volo di palloncini
Un volo di palloncini bianchi e rosa nel cielo di Rimini ha salutato l'uscita dalla chiesa delle bare, sul sagrato del duomo di Rimini. In cielo sono stati lanciati tanti palloncini a forma di cuore, bianchi e rosa, e alcuni dorati a forma di lettere per comporre il nome Dayana. I palloncini erano legati a una piccola giostra rosa preparata dall'asilo, "La Giostra" appunto, frequentato a Rivabella dalla piccola.
"Cara Dayana, siamo i tuoi compagni di scuola"
E ancora, al termine del funerale Cristina, una mamma dei bimbi dell'asilo, ha letto davanti all'altare una lettera preparata dai bambini compagni di asilo della piccola, tutti presenti in duomo vicino a un grande disegno colorato.
"Siamo i tuoi compagni di scuola - dicono i bimbi - non c'è giorno che noi non ti ricordiamo. Lo sappiamo che sei in paradiso e ti stai divertendo tanto. Ti chiediamo di aiutare la tua mamma" a sopportare le difficoltà, "stalle sempre vicino e non ti dimenticare di noi, sei il nostro angelo custode". Williams Arlotti e Dayana riposeranno nel cimitero di Rimini l'uno accanto all'altra.
"Due stelle nel cielo", uno striscione per dire addio
Ad attendere l'arrivo delle due bare, fuori dalla chiesa, c'era poi un gruppetto di sostenitori cesenati, con sciarpa d'ordinanza al collo, che hanno esposto il loro striscione con la scritta "Williams e Dayana, due stelle abbracciate nel cielo", la stessa che già l'11 marzo, in occasione della sfida tra Cesena e Siena al Manuzzi, i sostenitori romagnoli avevano fatto sventolare dalle balaustre dello stadio. Lo striscione del coordinamento Cesena club mostrato davanti alla cattedrale riminese era stato accompagnato, in occasione della gara tra romagnoli e toscani, dalle note di "Candle in the wind" di Elton John, fatte risuonare nell'impianto romagnolo. Sempre in quella occasione, inoltre, il capitano del Cesena Colucci aveva deposto una corona di fiori sotto la curva mare dove campeggiava una foto della piccola Dayana e del padre.
Il vescovo: catastrofe da evitare
Quella della Costa Concordia è stata "una catastrofe devastante che si doveva e si poteva evitare, e di cui altri hanno il dovere, davanti al tribunale divino e alla giustizia umana, di assumersi la gravissima responsabilità. Non è stato Dio a distrarsi quel 13 gennaio nè a rendersi latitante al largo dell'isola del Giglio". Parole dure, quelle del vescovo di Rimini, monsignor Francesco Lambiasi, durante l'omelia per il funerale di Dayana e Williams.
Il vescovo ha poi sottolineato che questa "è l'ora del buio, è l'ora del pianto, è l'ora del grido". Rivolgendosi alla madre della piccola e ai familiari del papà, e ai tanti riminesi accorsi, monsignor Lambiasi non ha nascosto le difficoltà di questo momento. In particolare, il vescovo ha ricordato che "mentre accarezziamo con gli occhi del cuore le bare di Dayana e del suo babbo, proviamo brividi di tenerezza nei confronti dei loro cari. Eppure le possibili parole di umano conforto, risultando a noi stessi puramente palliative, si spengono in gola e le labbra ci rimangono sigillate in un silenzio sgomento e impotente. Così ci ritroviamo smarriti e confusi, come dei mendicanti che si scoprono senza neanche un minimo spicciolo di forza per riprendere il cammino. Come dei nomadi rimasti intrappolati nei labirinti dei perché più tragici e sempre troppo grandi per noi umani".
Il vescovo di Rimini ha chiuso la sua omelia con una invocazione a Maria, chiedendole di darsi "da fare". "Custodisci il tenero germoglio della piccola Dayana - ha detto - e faccelo ritrovare sbocciato come un candido fiore nell'eterna primavera, quando Dio tergerà ogni lacrima dai nostri occhi e non vi sarà più la morte, nè lutto nè lamento nè affanno, perché le cose di prima sono passate. Ecco, ne sono nate di nuove!".
Camera ardente, la lunga processione
Prima della cerimonia, per tutta la mattina una lunga processione di persone si era snodata fuori dalla chiesa del Suffragio, dove sono state sistemate le salme di papà e figlia, arrivate luendì sera da Grosseto. A vegliare sulle bare, nella camera ardente, sono rimasti, in attesa della cerimonia funebre, la mamma di Dayana, Susy Albertini, il suo compagno e i familiari di Williams.
Messaggi di tenerezza
Sulla bara bianca della piccola sono stati appoggiati un papero giallo e un orsacchiotto azzurro, su quella del babbo il gagliardetto del Cesena Calcio e una sciarpa della "Mare Bianconera", la curva dei sostenitori più accesi del club romagnolo.
Decine le dediche lasciate dai visitatori sui registri e dedicati a Dayana, ricordata come un "piccolo angelo". Commovente il ricordo lasciato dalla catechista Renata a papà Williams: "Sono la tua vecchia catechista. Adesso dal cielo potrai capire le cose che ti insegnavo".
In duomo sono arrivati anche i bimbi della scuola materna "La giostra", frequentata da Dayana, per l'ultimo saluto alla loro compagna di classe.